Plusvalenza e Superbonus: le novità

Le nuove regole introdotte nella Legge di Bilancio relative al calcolo delle plusvalenze per la vendita di immobili ristrutturati con il Superbonus 110% presentano delle importanti modifiche rispetto alla normativa precedente. Di seguito, esaminiamo il contesto attuale e le novità introdotte.

Normativa Attuale

Prima delle modifiche, la legge prevede che la plusvalenza immobiliare sia calcolata sottraendo dal prezzo di vendita dell’immobile:

  1. Il prezzo di acquisto o costruzione dell’immobile.
  2. Le spese di ristrutturazione sostenute negli ultimi cinque anni.

La plusvalenza così ottenuta è soggetta a una tassazione del 26% se l’immobile viene venduto entro cinque anni dalla data di acquisto o costruzione.

Esempio:

  • Prezzo di acquisto: 500.000 €
  • Spese di ristrutturazione: 100.000 €
  • Prezzo di vendita: 700.000 €
  • Plusvalenza: 700.000 € – 500.000 € – 100.000 € = 100.000 €
  • Tassa sulla plusvalenza (26%): 26.000 €

Nuove Norme per la Plusvalenza

Le novità introdotte modificano i criteri per il calcolo delle plusvalenze in caso di vendita di immobili ristrutturati con il Superbonus 110%, con particolare riferimento alla vendita entro 10 anni dalla ristrutturazione.

Vendita entro 5 anni dalla ristrutturazione con Superbonus 110%

Se l’immobile viene venduto entro cinque anni dalla ristrutturazione con il Superbonus 110%, le spese di ristrutturazione non sono conteggiate nel calcolo della plusvalenza.

Esempio:

  • Prezzo di acquisto: 500.000 €
  • Spese di ristrutturazione (Superbonus): 100.000 €
  • Prezzo di vendita: 700.000 €
  • Plusvalenza: 700.000 € – 500.000 € = 200.000 €
  • Tassa sulla plusvalenza (26%): 52.000 €

Vendita tra 5 e 10 anni dalla ristrutturazione con Superbonus 110%

Se l’immobile viene venduto tra cinque e dieci anni dalla ristrutturazione con il Superbonus 110%, le spese di ristrutturazione sono conteggiate nella misura del 50% nel calcolo della plusvalenza.

Esempio:

  • Prezzo di acquisto: 500.000 €
  • Spese di ristrutturazione (Superbonus): 100.000 €
  • Prezzo di vendita: 700.000 €
  • Plusvalenza: 700.000 € – 500.000 € – 50.000 € (50% delle spese) = 150.000 €
  • Tassa sulla plusvalenza (26%): 39.000 €

Implicazioni delle Nuove Norme

Le nuove norme introducono una differenziazione chiara basata sul periodo di tempo intercorso tra la ristrutturazione e la vendita dell’immobile:

  • Entro 5 anni: Le spese di ristrutturazione non riducono la base imponibile della plusvalenza.
  • Tra 5 e 10 anni: Le spese di ristrutturazione riducono la base imponibile della plusvalenza del 50%.

Le nostre Conclusioni

Queste modifiche sono state introdotte per rendere più chiaro e equo il calcolo delle plusvalenze in relazione agli incentivi del Superbonus 110%. È consigliabile per i proprietari di immobili ristrutturati con questo incentivo valutare attentamente il timing della vendita per ottimizzare l’impatto fiscale.

La tendenza dei tassi dei mutui nel 2024

Nel 2024, i tassi dei mutui in Italia mostrano una tendenza a ribasso dopo un periodo di aumento significativo. La Banca Centrale Europea (BCE) ha segnalato un possibile abbassamento del costo del denaro nel corso dell’anno, con previsioni di riduzioni progressive a partire da marzo e giugno 2024. Questo potrebbe portare a una diminuzione dei tassi variabili, che sono legati all’Euribor, e anche dei tassi fissi, che dipendono dall’IRS (Interest Rate Swap)​.

L’inflazione, che ha influenzato fortemente i tassi di interesse negli ultimi anni, sembra in calo. Gli esperti prevedono che l’inflazione nell’area euro scenderà ulteriormente, facilitando una riduzione dei tassi di interesse. Se queste previsioni si realizzeranno, i mutui a tasso variabile potrebbero vedere un calo dal 5% attuale fino a circa il 3,5% entro la fine del 2024​​.

In sintesi, il 2024 potrebbe essere un anno favorevole per i mutuatari grazie alla previsione di un calo dei tassi di interesse, sia per i mutui a tasso fisso che per quelli a tasso variabile.

L’andamento dei prezzi degli affitti a Palermo nel 2024

Come nelle compravendite, anche il mercato degli affitti è in crescita, con un prezzo medio di 9,23 euro al metro quadro, aumentando dell’11,74% rispetto a giugno 2023. Le zone di Mondello, Sferracavallo, Addaura, Tommaso Natale, Partanna, Capo Gallo sono le più costose per gli affitti, con un prezzo medio di 12,24 euro al metro quadro. Le aree più economiche per gli affitti includono Bonagia e Falsomiele, con un prezzo di circa 5,31 euro al metro quadro.

La tendenza delle compravendite immobiliari nel 2024 a Palermo

Il mercato immobiliare di Palermo è in ripresa nel 2024, con segnali di crescita sia per quanto riguarda le vendite che gli affitti. A giugno 2024, il prezzo medio per gli immobili residenziali in vendita a Palermo era di circa 1.469 euro al metro quadro, segnando un aumento del 6,6% rispetto all’anno precedente. Le zone più costose sono Libertà, Villabianca, De Gasperi, Croce Rossa, Sciuti, Politeama, dove il prezzo medio è di circa 2.146 euro al metro quadro. Le aree più economiche includono Ciaculli e Belmonte Chiavelli, con prezzi intorno ai 914 euro al metro quadro​.

Le agevolazioni 2024 – Il Conto Termico per i condizionatori

L’agevolazione conto termico è un incentivo statale italiano che mira a promuovere l’efficienza energetica e l’uso di fonti rinnovabili per la climatizzazione e la produzione di energia termica. Questo incentivo è gestito dal GSE (Gestore dei Servizi Energetici) e supporta sia privati che pubbliche amministrazioni nell’installazione di impianti e apparecchiature che migliorano l’efficienza energetica degli edifici.

Nel contesto dei condizionatori, l’agevolazione conto termico prevede contributi economici per l’acquisto e l’installazione di sistemi di climatizzazione a pompa di calore, che possono essere utilizzati sia per il riscaldamento che per il raffrescamento degli ambienti. Questi sistemi devono essere ad alta efficienza energetica per poter beneficiare dell’incentivo.

I principali requisiti sono: alta efficienza energetica, sostituzione di vecchi impianti e installazione certificata.

Per maggiori dettagli, puoi visitare il sito del GSE o affidarti a noi.

Le agevolazioni 2024 per i dipendenti per il mutuo prima casa

Per i dipendenti (sia privati che pubblici) che intendono acquistare la prima casa, anche nel 2024 esistono diverse agevolazioni e misure di supporto per ottenere un mutuo.

Ecco alcune delle principali.

Agevolazioni Fiscali
Detrazione degli Interessi Passivi: è possibile detrarre dall’IRPEF il 19% degli interessi passivi e degli oneri accessori pagati per il mutuo, fino a un massimo di 4.000 euro all’anno.
IVA Ridotta: l’acquisto della prima casa beneficia di un’aliquota IVA ridotta al 4%, rispetto alle aliquote ordinarie.
Imposta di Registro Ridotta: per l’acquisto della prima casa, l’imposta di registro è ridotta al 2% (rispetto al 9% ordinario) se si compra da un privato, mentre è ridotta al 4% per acquisti da impresa costruttrice.
Agevolazioni Finanziarie
Fondo di Garanzia per i Mutui Prima Casa: gestito dal Consap, questo fondo copre fino al 50% del capitale del mutuo richiesto, facilitando l’accesso al credito per giovani coppie, single con figli minori, under 35 con contratto di lavoro atipico e altri soggetti rientranti nelle categorie specifiche. Il fondo non prevede limiti di reddito per l’accesso, ma ha dei criteri di priorità per alcune categorie di richiedenti.
Mutui Agevolati per Dipendenti Pubblici: i dipendenti pubblici iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali dell’INPS possono beneficiare di mutui a tassi agevolati.
Convenzioni Aziendali: molte grandi aziende stipulano convenzioni con banche e istituti di credito per offrire ai propri dipendenti mutui a condizioni agevolate. È consigliabile verificare presso il proprio datore di lavoro se esistono tali convenzioni.

Ulteriori misure di supporto sono infine disposte dagli Enti Locali (Regioni e Comuni) per alcune categorie specifiche e variabili.

Per i nuovi mutui, soprattutto quelli destinati all’acquisto della prima casa, sono infine disponibili diverse agevolazioni, tra cui il mutuo green per immobili ad alta efficienza energetica e agevolazioni per gli under 36.